I parlamentari PD sulle coppie di fatto: “Non molliamo la nostra poltrona!”

Oggi leggevo gli articoli pubblicati a proposito del duro scontro all’interno del Partito Democratico sulle coppie di fatto.

In effetti, come scrive uno dei giornalisti:

un non-scontro, sarebbe più corretto dire, visto che un’agguerrita minoranza  interna al partito ha rimproverato alla presidenza dell’assemblea nazionale, che si è riunita a Roma, proprio l’impossibilità di votare gli ordini del giorno sul tema.

L’ordine del giorno (non votato) a cui fa riferimento il giornalista è quello promosso da Paola Concia, Ignazio Marino, Ivan Scalfarotto e Sandro Gozi mirava a impegnare il Partito democratico “a inserire nel suo programma elettorale, sulla scia di quanto fatto in Francia da Hollande, l’estensione dell’istituto del matrimonio civile alle coppie omosessuali, al fine di garantire il pari riconoscimento dei diritti e dei doveri e la piena equiparazione giuridica tra le coppie omosessuali e le coppie eterosessuali”.

Volano fischi contro la presidenza, che nega il voto, e la tensione resta finché Bersani suona il gong: «Su primarie e unioni gay abbiamo assunto impegni, dobbiamo dire con precisione all’Italia che cosa vogliamo».

 

Già, occorre dire cosa vuole il PD e che posizione ha in proposito.

Ma non ora, e l’assemblea si chiude con il non detto.

 

Pensavo: nello Statuto del PD c’è scritto che…

Art. 22

Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati. […]Eventuali deroghe alle disposizioni di cui ai commi precedenti devono essere deliberate dal Coordinamento nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti […]La deroga può essere concessa soltanto sulla base di una relazione che evidenzi in maniera analitica il contributo fondamentale che, in virtù dall’esperienza politico‐istituzionale, delle competenze e della capacità di lavoro, il soggetto per il quale viene richiesta la deroga potrà dare nel successivo mandato all’attività del Partito Democratico attraverso l’esercizio della specifica carica in questione. La deroga può essere concessa, su richiesta esclusiva degli interessati, per un numero di casi non superiore, nella stessa elezione, al 10% degli eletti del Partito Democratico nella corrispondente tornata elettorale precedente […]

 

Considerato che, facendo qualche ricerca in rete, si trova che le deroghe attuali sono quelle dell’elenco qui sotto:

8 legislature Emma Bonino

7 legislature Massimo D’Alema – Livia Turco – Anna Finocchiaro

6 legislature Walter Veltroni – Franco Marini – M. Serafini

5 legislature Rosy Bindi – Pierluigi Castagnetti – Giovanna Melandri – A. Soro – Giuseppe Lumia – Enrico Morando

4 legislature S. Amici – G. Bressa – L. Duilio – G. Fioroni – A. Luongo – A. Maran – C. Marini – G. Merlo – A. M. L. Parisi – M. Pepe – G. Servodio – A. Sesa – U. Sposetti – M. Ventura – M. Agostani – E. Bianco – Antonio Cabras – F. Chiaramonte – M.P. Garavaglia –  Marco Follini – Paolo Giarretta – T. Treu

3 legislature G. Albonetti – P. Bersani – O. D’Antona – S. D’Antoni – A. Fluvi – D. Franceschini – P. S. Gentiloni – R. Giachetti – A. Giacomelli – E. Letta – A. Lulli – R. Mariani – A. Martella – M.P. Meta – M. Migliavacca – M. Minniti – C. Motta – R. Nannicini – E. Quartiani – N. N. Oliverio – L. Pistelli – B. Pollastrini – E. Realacci – A. Rugghia – B. M. Salvino – G. Santagata – M. Sereni – I. Tino – W. Tocci – R. Zaccaria – M. Zunino – E. Baio  – V. Chiti – M. Fistarol – V. Franco – C. Garraffa – M. Gasbarri – N. Latorre – G. Legnini – M. Magistrelli – M. M. Marino – M. Riccardo – A. Papania – R. Pinotti – N. Rossi – A. Rusconi – A. Soliani – G. Tonini – W. Vitali – L. Zanda – Sergio Zavoli – D. Mazzucconi

 

..ne deduco che il Partito Democratico ha già espressamente sancito una posizione netta sulle coppie di fatto:

l’unione dei parlamentari del PD con la propria poltrona!

 

 

Il Disobbediente1 – © 16.07.2012

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