Berlusconi è ineleggibile: legge 361 del 1957

Dai media è scomparsa questa notizia:
la manifestazione nelle piazze di Roma, Genova, Milano, Pistoia e Palermo per chiedere il rispetto della legge 361 del 1957 che stabilisce l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi in parlamento.

La raccolta firme promossa da Micromega prosegue, ad ora sono 239.496.

Per firmare: http://temi.repubblica.it/micromega-appello/?action=vediappello&idappello=391292

Fate girare, grazie.

 

Il Disobbediente1 – 24.03.2013

I parlamentari dalle mani legate: Vuolsi così colà dove si puote..

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Il parlamentare ha le mani legate?

L’elezione a Presidente del Senato di Pietro Grasso scatena la polemica sui voti dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle che avrebbero contribuito alla sua elezione.

Hanno votato o non hanno votato per Pietro Grasso?

Qualcuno ha cronometrato i parlamentari di Scelta Civica che aveva deciso per la scheda bianca. Quindi votando scheda bianca il tempo occorrente per entrare e uscire dal gabbiotto è minimo. Ergo -lo stesso qualcuno di cui sopra, conclude- : non sono stati i senatori di Monti a votare Grasso.

In questa bagarre qualcun altro, anzi tanti,  iniziano a storcere il naso contro una decina di deputati del MoVimento 5 Stelle, colpevoli di aver votato Pietro Grasso.

Il Fatto Quotidiano pubblica un articolo dove vengono analizzate le reazioni dei grillini: chi ha applaudito, chi si è alzato, chi ha sorriso, chi è rimasto impassibile.

Arriva in tarda serata il monito di Beppe Grillo:

Nella votazione di oggi per la presidenza del Senato è mancata la trasparenza.

Il voto segreto non ha senso, l’eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il MoVimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto.
Nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato:
– Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S.
Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze.

 

Di questo monito il TgCom24 ne fa un titolone: Beppe Grillo: “Via i senatori traditori”

 

E siamo di nuovo alle solite, con le accuse di tradimento da una parte e dell’altra. La parola tradimento è tra quelle più usate in questo ultimo ventennio, dagli uni e dagli altri partiti politici.

Il tradimento della Lega, il traditore Fini, il traditore Casini.. il tradimento dei parlamentari eletti nelle liste del PD e poi passati al PDL o viceversa.

 

Qualche puntino sulle i lo voglio mettere..

 

In diritto costituzionale si parla di mandato imperativo quando coloro che sono eletti a far parte di un organo, in particolare del parlamento, sono direttamente responsabili nei confronti dei loro elettori e hanno il dovere di conformarsi alla loro volontà, tanto che, in caso contrario, possono essere dagli stessi revocati.

In Italia c’è il vincolo di mandato imperativo? No.

In Italia vige il principio del libero mandato, che fa sì che l’eletto riceva un mandato generale dai suoi elettori, in virtù del quale non ha alcun impegno giuridicamente vincolante nei loro confronti; questi non gli possono impartire istruzioni né lo possono revocare, possono solo non rieleggerlo al termine del mandato (sempre che si ricandidi). L’eletto, dunque, non ha alcuna responsabilità politica o giuridica nei confronti degli elettori, fin quando permane nel suo ufficio di rappresentanza. Solo al termine del mandato, qualora il deputato si ripresenti alle elezioni, i comportamenti politici sono sottoposti allo scrutinio degli elettori.

Il divieto di mandato imperativo era sancito anche dallo Statuto albertino, che all’art. 41 recitava “I Deputati rappresentano la Nazione in generale, e non le sole provincie in cui furono eletti.

Nessun mandato imperativo può loro darsi dagli Elettori”, ed è stato confermato dall’art. 67 della Costituzione italiana: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

 

I partiti o i leader di partito, spesso surclassano il principio del libero mandato cercando di imporre le loro decisioni personali o collegiali.

 

Che sia giusto o no –se ne potrebbe argomentare- in Italia e in tutte le democrazie moderne vige il principio del libero mandato ed il divieto del mandato imperativo.

 

Si vuole cambiare, si può cambiare? Certo, basta modificare la costituzione.

 

Ma che non si faccia finta che non esista, per favore.

 

Il Disobbediente1 – © 17.03.2013